DANTE ALIGHIERI

Dante Alighieri nasce nel giugno del 1265 a Firenze da una famiglia della piccola nobiltà locale ormai decaduta. Rimane presto orfano di madre e poco dopo i diciotto anni muore anche il padre, Alighiero. Dante studia le discipline scolastiche di quel periodo, allora c’erano le arti del trivio e del quadrivio, si appassiona alla lettura degli autori latini, tra i quali Virgilio, e alle liriche trobadoriche e ai romanzi cavallereschi

La poetica di Dante

La composizione delle sue prime opere giovanili comincia già a partire dal 1283. In seguito frequenta il notaio e scrittore Brunetto Latini che indirizza Dante verso la composizione di opere con temi più filosofici. Nel 1285 Dante sposa Gemma Donati da cui avrà due figli, Iacopo e Pietro, e una figlia, Antonia, che diventerà monaca con il nome di suor Beatrice. Nello stesso periodo Dante fa amicizia con alcuni poeti fiorentini tra cui Guido Cavalcanti. Da qui comincia a comporre poesie ispirate alla nuova poetica del “dolce stil novo” di cui proprio Cavalcanti era a Firenze il maggiore esponente. Nel frattempo probabilmente nel 1274 avviene l’incontro con Bice, figlia del banchiere Folco Portinari e moglie di Simone de’ Bardi, la donna verrà poi decantata dal poeta come Beatrice, la sua donna amata “colei che genera beatitudine”.

Firenze

Dal 1266 Firenze è un comune in mano ai guelfi, anche se internamente erano divisi in fazioni, nel 1289 Dante combatte la battaglia di Campaldino contro i ghibellini.

Dante e Beatrice

Nel 1290 dopo la morte di Beatrice dante inizia la composizione de “la Vita Nuova”, un’opera mista di versi e prosa in cui l’autore raccoglie il meglio delle proprie liriche giovanili.

La crisi di Dante

Nello stesso periodo Dante è colto da un “traviamento” di tipo morale e filosofico. Ebbe un periodo di profondo razionalismo filosofico che mise in dubbio le verità della fede cristiana. Gli Statuti comunali di Firenze escludono i nobili dalle cariche comunali, Dante appartiene appunto alla piccola nobiltà cittadina. Grazie ad una deroga approvata nel 1295, può iscriversi alla corporazione dei medici e speziali, può così prendere parte attiva alla vita politica della città: viene eletto prima nel consiglio del popolo poi nel consiglio dei cento.

La vita politica

In questo periodo ci furono molte contrapposizione tra le due fazioni guelfe fiorentine, i “neri” che sostenevano apertamente la supremazia papale e i “bianchi” che perseguono l’equilibrio tra le prerogative del papa e dell’imperatore. Nel giugno del 1300 Dante raggiunse il culmine della propria attività politica, venne eletto priore. I “neri” venivano appoggiati da papa Bonifacio VIII che voleva controllare la vita politica della ricca e potente città toscana, Dante si oppone. Nel 1302 venne condannato al confino per due anni e ad una multa che non pagò, in seguito a ciò tutti i suoi beni vennero confiscati e nel marzo del 1302 dopo esser stato esiliato per sempre da Firenze fu condannato a morte. Durante l’esilio si trovò a chiedere ospitalità presso alcune corti ghibelline, è ospite dei Cangrande alla Scala, qui tra il 1303 e il 1304 inizia il De Vulgari Eloquentia che è un trattato latino che vuole dimostrare la dignità acquisita del volgare, nello stesso periodo scrive il Convivio in lingua volgare, restano incompiuti dato che stava già pensando alla stesura della Divina Commedia, tra il 1307 e il 1309 risiede a Lucca dove scrive l’Inferno e inizia il Purgatorio, nel 1312 è ancora ospite a Verona dove conclude la stesura del Purgatorio, da Verona si trasferisce con i figli a Ravenna dove scrive il Paradiso poco prima di morire il 14 settembre 1321.