DE MONARCHIA

Il De Monarchia è scritto in latino – quindi rivolto a un pubblico di dotti. È stato composto nel periodo della discesa in Italia dell’imperatore Enrico VII di Lussemburgo (1310 – 1313), che suscitò in Dante l’illusione di una restaurazione dell’impero universale.Nel primo libro del De Monarchia Dante sostiene e dimostra la necessità di un impero universale, per assicurare la pace universale e la giustizia. Gli uomini sono corrotti dalla cupidigia dei beni materiali e provocano, così, contese e guerre; se ci fosse un unico monarca possessore di tutti i beni gli uomini sarebbero liberati e nel mondo regnerebbe pace e giustizia; inoltre, l’imperatore, in quanto possessore di tutto, sarebbe egli stesso esente dalla cupidigia.Il bisogno di un ordine gerarchico è connaturato all’uomo e l’unica guida, l’imperatore, deve guidare l’umanità verso la conoscenza e l’azione positiva. Dimostrazione ulteriore di questa tesi è anche il fatto che la nascita di Cristo sia avvenuta durante l’Impero di Augusto, nel momento di massima estensione del potere universale di Roma e durante una condizione di pace mondiale.